giovedì 23 giugno 2022

La montagna di Erice

   La montagna sulla cui vetta sorge la cittadina medievale di Erice è di grande interesse naturalistico: la sua copertura vegetale varia dalla macchia mediterranea ai boschi e alle pinete fino al giardino del Balio (da pochi anni risistemato).

   Percorrendo in auto i tornanti di Erice, oltre la strada asfaltata si possono incontrare diversi sentieri percorribili a piedi ma anche stradine sterrate praticabili in moto e in mountain bike (si vedono anche dall’ovovia), la montagna, infatti, è meta di escursioni che la rendono fruibile anche dal punto di vista sportivo oltre che naturalistico. I sentieri più noti sono quelli di Sant’Anna che sale lungo il versante occidentale e che raggiunge Erice Vetta e il sentiero di San Matteo, sul versante nord, che raggiunge il Museo agroforestale.
La protezione della montagna è affidata all’Azienda Forestale che è l’Ente che si interessa di ripulire i sentieri esistenti o di creare nuovi percorsi frequentabili e anche di togliere sterpaglie e di sistemare i parafuoco. Purtroppo frequenti incendi, spesso causati dal forte Scirocco, sempre estivi e ormai annuali, hanno distrutto ettari di macchia mediterranea fino a lambire i boschi e le pinete di cui Erice va famosa. Gli incendi sembra vengano causati dalla mano dei piromani che restringono sempre più la sua vegetazione, per non parlare dei disagi causati dalle fiamme ai numerosi villini sorti sui fianchi del monte.

lunedì 6 giugno 2022

Lo Zingaro, riserva naturale orientata

 

  È stata la prima riserva ad essere istituita in Sicilia nel lontano 1981 ed è rimasta sicuramente la riserva più conosciuta e visitata nonostante le prime vicissitudini e gli incendi subiti nell’arco di questi ultimi anni. La riserva è un esempio di conservazione del territorio e della sua biodiversità. Ha diverse analogie floristiche e faunistiche con la Riserva di Monte Cofano con la quale ha continuità territoriale con affinità morfologiche e ambientali, per questo motivo non si può fare a meno di scriverne alcune caratteristiche essenziali. La riserva si estende tra Castellammare del Golfo e Capo San Vito nei quali comuni ricade. Due sono gli ingressi consentiti: uno ad un km circa dal borgo di Scopello e l’altro a circa 12 km dal paese di San Vito Lo Capo. Ogni anno attira più di 300.000 visitatori che si inoltrano attraverso sentieri segnati: il sentiero costiero, il sentiero di mezza costa e il sentiero alto ai quali si aggiungono il sentiero Passo del Lupo e il sentiero Bosco Scardina. 
   Il sentiero più suggestivo è certamente quello costiero da cui si può godere una bellissima vista sulle calette e le spiagge lungo la linea della costa. Al di là di tutte le attività e i vari laboratori che vengono programmati si può visitare la riserva solamente per trascorrere una giornata al contatto con la natura, ma è bene informarsi sul regolamento e su l’equipaggiamento adeguato da indossare.
 La riserva rappresenta un angolo di paradiso ancora incontaminato coperto da una vegetazione di tipo mediterraneo e, oltre alla macchia si trova anche la gariga a palma nana che è il simbolo della riserva dello Zingaro, l’unica palma nana che nasce spontaneamente in Sicilia, ma si contano anche specie endemiche rare come il limonio di Todaro, gli alberi da sughero, il perpetuino, il fiordaliso della Sicilia, il cavolo selvaggio, solo per citarne alcune. Inoltre 25 specie differenti di Orchidee spontanee in primavera possono essere ammirate attraverso tour organizzati.