Dal golfo di Bonagia per Valderice e Custonaci

   Dopo aver lasciato la località turistica di Bonagia prima di arrivare al paese di Custonaci, che bisognerà attraversare per poter raggiungere San Vito Lo Capo, il litorale, fino a delimitare la riserva di monte Cofano, è punteggiato da agglomerati di villette e case per le vacanze estive frammiste a residenze locali. 
panorama del golfo di Bonagia salendo per Valderice

   Superata Bonagia, giunti al Km 10.7 si può voltare a destra e raggiungere, prima la frazione di Sant’Andrea e poi Valderice.
   Sant’Andrea di Bonagia è situata in una posizione climatica favorevole, sul versante Nord-Est di Monte Erice e si distingue in Sant’Andrea Bassa e Sant’Andrea Alta. La felice posizione, a metà strada tra il mare e la montagna, ha favorito lo sviluppo della zona come luogo di villeggiatura.
   La contrada, che viene abbinata a Bonagia perché contigua, è coltivata ad agrumi, vigneti e oliveti. Fra il II e il III secolo d. C. fu residenza della ricca e potente famiglia romana dei Nicomachi. Il patrizio Nicomaco Giuliano, infatti, vi possedette una sontuosa villa nella quale, pare, ospitasse il poeta Virgilio, durante il suo viaggio in Sicilia per conoscere da vicino i luoghi dove ambientare l’azione del III e del V libro dell’Eneide.
   Valderice, a circa 250 m s.l.m., si trova sulla statale 187 che da Trapani va verso Castellammare e Palermo, e non ha proprio una collocazione litoranea anzi, in parte, si affaccia sul versante opposto, all’interno. Il suo sviluppo, come centro abitato, è dovuto alla felice posizione su una collina all’ombra del monte Erice, che ne ha fatto una zona climatica molto frequentata dai trapanesi.
   Nato originariamente con il nome di Paparella-San Marco, il comune ha assunto il nome di Valderice, con riferimento ad Erice soprastante, nel 1958. Il paese con le sue frazioni si dedica principalmente ad attività agricole, commerciali ed artigianali. Il suo territorio ha parecchie attrattive turistiche tra le quali alcune grotte naturali, sedi di insediamenti paleolitici, resti archeologici di masserie di epoca romana che costituiscono un patrimonio che attende di essere rivalutato e che si profila come possibile risorsa economica e culturale, e l’oasi naturalistica di Rocca Giglio. Ultimamente si è recuperato il vecchio Molino Excelsior.
molino Excelsior
Una iniziativa che ogni anno  ha molto successo è quella  del teatro all’aperto San Barnaba, dentro la pineta comunale che, dal 1993, viene utilizzato per ospitare manifestazioni di vario genere durante il periodo estivo.
   Giunti al quadrivio, Km 15,3 si può imboccare a destra la strada per Erice che sale per il lato Nord del monte. Se si preferisce proseguire per la cittadina sulla vetta del Monte, si consiglia una visita molto accurata per l’importanza storica e monumentale del sito. Il percorso, comunque non comprende la sosta in vetta anche se ciò non esclude che si possa ugualmente fermarsi in qualche piazzola di sosta per godere del magnifico panorama. 
   Scendendo da Valderice, allontanandosi dalla costa si ritorna sulla strada provinciale 20 che arriva a San Vito Lo Capo.   
A sinistra si trova il lido Valderice.
lido Valderice
   Il lido, nato come sbocco sul mare degli abitanti della collina, comprende anche un insieme di locali di ristorazione e vilette familiari costruite quando, tra gli anni ’70 e ’80 venne dato un forte impulso edilizio alla località con l’obiettivo di farne un centro balneare per gli abitanti delle contrade interne. 
monte Cofano visto da Cornino
  Usciti dal lido si  ritorna sulla provinciale e si attraversa il ponte sul fiume Forgia arrivando, poi, al bivio per Cornino. Qui si può imboccare la strada che scende verso il mare e raggiungere la spiaggia, visitare Scurati e le sue grotte, e poi risalire verso Custonaci soffermandosi per una visita dentro il paese.
Cornino,
   La località di Cornino è situata in una piccola insenatura sotto monte Cofano. Formata da poche case di pescatori, negli ultimi decenni ha avuto uno sviluppo notevole come luogo di villeggiatura dei custonacesi che, trovandosi a due passi dal loro paese, l’anno scelto per trascorrervi le loro vacanze estive. Così il piccolo borgo si è arricchito di villette, ristoranti, bar e pizzerie, diventando centro di richiamo turistico anche per la bellezza del paesaggio. L’afflusso di villeggianti e di visitatori, di conseguenza, è stato di grande aiuto per le entrate delle famiglie locali, tutte di pescatori, ed  un buon trampolino di lancio per l’economia del luogo.
   Il borgo di Scurati consiste in un piccolo agglomerato di case attaccato ai costoni rocciosi di Monte Cofano. Si trova a poche decine di metri distante dal mare ed è una frazione del Comune di Custonaci. Stabilmente vi abitano qualche centinaio di persone che si dedicano principalmente ad attività agricole o di allevamento. 
grotta Mangiapane
 La caratteristica di questa località è l'ubicazione di numerose grotte che si aprono nelle pareti delle rocce, la più grande delle quali è la grotta Mangiapane che è diventata famosa perché ogni anno, per Natale, ospita il Presepe Vivente. Alcune di queste grotte, abitate dai pastori del luogo fino all’ultimo dopoguerra,  sono di proprietà privata. La presenza delle grotte, la vicinanza da Cornino e la caratteristica del posto rappresentano un’ottima potenzialità turistica  per il piccolo borgo di case. Custonaci ha un territorio molto vasto che comprende quasi 7000 ettari. Il Comune è formato da 14 frazioni ed ha quasi 5000 abitanti. 

veduta di Custonaci
   Prima del 1948, anno in cui è diventato comune autonomo, Custonaci faceva parte integrante del territorio di Erice. Il paese, situato su una collina alta 186 s.l.m.l , a poca distanza dal mare, si affaccia su una splendida costa del golfo di Bonagia, dominata all’estremità Nord-Ovest, dalla mole di Monte Cofano.
   Il centro abitato si è sviluppato alla fine del secolo XVIII a seguito delle iniziative borboniche di censuazione e assegnazione delle terre incolte alle classi povere. La sua storia è stata sempre legata a quella più famosa di Erice da cui riuscì a sganciarsi solo dopo aver maturato una propria coscienza autonomistica.

Santuario di Custonaci
In passato Custonaci è stato un centro agricolo e pastorale, oggi l’economia del paese è legata essenzialmente all’attività di estrazione e lavorazione del marmo, settore in crisi come la maggior parte delle attività siciliane,  ma sta puntando anche sul turismo, data la vicinanza con San Vito Lo Capo. L’impianto del paese è cresciuto attorno al Santuario della Madonna, importante luogo di culto, che è diventato anche il centro sociale e culturale della comunità custonacese.
  

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