Da solo Monte Cofano non occupa un posto di grande significato nella storia locale e mai è stato protagonista di fatti propri, indipendenti e scissi dalle vicende dell’agro ericino di cui ha fatto integralmente parte.
Specifiche testimonianze, a partire dalla preistoria fino ai secoli più recenti, documentano come le vicende e i personaggi che hanno avuto un legame diretto con il Monte o con il suo territorio si inseriscano in un quadro storico di più vaste dimensioni riguardanti le vicissitudini della Sicilia o, addirittura, i destini dell’Italia, ma sempre fortemente determinate dalla vicina Erice che è stata, per diversi secoli, al centro di avvenimenti di varia rilevanza storico-culturale, certamente per la sua posizione strategico-militare.
Erice, porta Spada mura elimo-puniche |
Cronologicamente è ipotizzabile che il monte Cofano, per la presenza di grotte e ripari naturali, sia stato frequentato sin dalle primissime età della preistoria.
Del Paleolitico Superiore esistono sul monte alcune grotte che appartengono alla stessa “cultura” di quelle più note dell’Addaura su Monte Pellegrino a Palermo, di Cala dei Genovesi a Levanzo, nell’arcipelago delle Egadi, e della grotta dell’Uzzo dentro lo “Zingaro”. Ma pochi sono i ritrovamenti archeologici che ci vengono in soccorso per una ricostruzione storica ampia e oggettivamente attendibile.
grotta Miceli |
Anche le fonti letterarie sono insufficienti, per cui è difficile tentare di ricostruire in modo ampio e completo l'evoluzione storica del solo monte. Ho messo in ordine i fatti significativi rilevati dagli studiosi e ne è venuto fuori un quadro abbastanza spezzettato.
Nel passato gli episodi che hanno visto monte Cofano direttamente coinvolto in azioni militari e di guerra sono principalmente pochi.
Una prima volta è stato a proposito del guerriero spartano Dorieo. Come scrive lo storico greco Erodoto (V libro, Storie), l’area fra Sant’Andrea di Bonagia e Linciasa fu centro di preparazione bellica di Dorieo che nel 508 a. C., tentando di espugnare Erice, vi si accampò durante le operazioni di guerra. Eraclea, la città da lui fondata due anni dopo, nei pressi di Monte Erice, ebbe breve vita e nel 480 a.C. rimase distrutta durante uno scontro bellico tra i greci, guidati dal guerriero spartano, e le popolazioni locali.
Il nome del Monte Cofano compare una seconda volta nella storia quando il comandante militare cartaginese Amilcare Barca tentò di impossessarsi della città di Erice.
E’ Polibio di Megalopoli, altro storico greco (libro I cap. 56, Storie) che, a proposito della prima guerra punica (260-241 a. C.) cita espressamente il monte Cofano come base temporanea dell’esercito cartaginese. Narra Polibio che il generale cartaginese si accampò sotto il monte prima di attaccare i romani che avevano conquistato Erice.
torre della Tonnara |
Con un balzo di quasi dieci secoli Monte Cofano si riaffaccia alla storia durante il periodo della dominazione spagnola in Sicilia: fu la politica di difesa contro i pirati turchi adottata dalla Spagna nei confronti dell’Isola, agli inizi del XVII secolo, che portò alla costruzione delle due torri di guardia (oggi all’interno della Riserva) sulla costa Nord-Ovest di Cofano. In un antico testo si legge così: “La torre della diruta tonnara di Cofano, costruita da Carlo V, fu espugnata dalla galeotta di Biserta nel 1560, con un bottino di 80 persone”.
Non bisogna dimenticare, poi, che qualche secolo più tardi, nell’Ottocento, notevole fu il contributo che l’area costiera ericina diede all’Unità d’Italia.
Il Risorgimento isolano deve a Valderice nell’agro ericino, alcuni nomi eccellenti che organizzarono audacemente la propaganda rivoluzionaria contro i Borboni. Ricordiamo a proposito l’attività di Giuseppe Coppola intesa all’arruolamento di contadini che dovevano congiungersi alle truppe di Garibaldi a Salemi (1860).
L’ultima epoca storica in cui Monte Cofano partecipò direttamente ad eventi bellici fu durante la fine della seconda guerra mondiale. Come riferiscono gli abitanti di Custonaci e delle contrade vicine, o per esperienza vissuta o per conoscenza indiretta, negli anfratti marini delle acque di Cofano i sottomarini inglesi riuscivano a trovare sicuro rifugio ai bombardamenti dei tedeschi. Fu sempre in quell’ occasione che le grotte site sul monte furono scelte come riparo dagli abitanti della zona, diventando luoghi di raccolta di sfollati e di assoluta sicurezza durante quei terribili momenti.
Nessun commento:
Posta un commento