Monte Palatimone

   I rilievi adiacenti il Cofano comprendono due costoni rocciosi: rilievo del Cipollazzo e Rocche del Tuono divise dalle Gole del Cipollazzo tra monte Cofano e monte Palatimone e che si estendono per circa un km di lunghezza in direzione se- no, sovrastando la piana di contrada Frassino.
paesaggio vicino le stalle
  Monte Palatimone, che è segnato nei percorsi di trekking, si eleva a 595 m. La sua ascensione può avvenire attraverso due itinerari.
golfo di Cofano, piana di Frassino 
e cresta monte Palatimone


 la vegetazione ad euforbia
   Nel versante nord, che è il più difficile e scosceso, la natura è aspra e consente di arrivare fino in cresta con estrema difficoltà, da qui la salita è consigliabile solo per i più esperti o se volete incoscienti.  Le Rocche del Tuono (denominazione con il quale viene indicata la cresta del monte), infatti, precipitano con pareti a strapiombo sul pianoro sottostante che, viste dal basso, danno un'impressione di imponenza. Questa salita offre scorci panoramici molto belli sulla piana di Castelluzzo, il golfo di Cofano e Capo San Vito.

panorama a nord-ovest
Cofano da monte Palatimone
   A sud l'altro itinerario di salita è più lungo e segue per un buon tratto una strada accidentata e, per il resto, un sentiero a piedi poco marcato fino ad arrivare in prossimità delle Rocche del Tuono (dalle quali è bene rimanere però distanti). Personalmente ho seguito quest'ultimo itinerario che mi sembrava meno difficile e alla portata delle mie capacità fisiche. Ho effettuato il cammino di ascesa sia su un pic-up (in due), sia a piedi partendo dall'abitato di Purgatorio.Vi do qualche indicazione.
drimia maritima 

uno scorcio  

solanum sodomaeum
 esemplare di palma nana
   Monte Palatimone salita da sud: lasciata la strada provinciale in direzione San Vito, prima di raggiungere Purgatorio girare a sinistra per via Frosinone e oltrepassare il Caseificio Poma e le stalle degli allevamenti bovini.
stalle e allevamenti bovini

Seguire una strada sconnessa e tortuosa in mezzo a rocce emergenti e sterpai. Ad un certo punto scoprirete che la strada si interrompe ma potete proseguire lo stesso in mezzo alla folta vegetazione che certo non vi agevolerà. La vostra meta va in direzione nord verso la cresta alla quale vi consiglio di non avvicinarvi troppo. Noterete un paesaggio brullo dominato da un terreno pietroso dove crescono spontanee specie arboree mediterranee.

olivastro

 La protezione vegetale è formata essenzialmente da: euphorbia dendroides, drimia maritima o cipollaccio, olivastri (olea europea sylvestris), pomodoro selvatico (solanum sodomaeum), cardo (galactite tomentosa). Facilmente vi potete imbattere in mandrie di bovini lasciati liberi al pascolo e provenienti dagli allevamenti sottostanti.

2 commenti:

  1. Per caso hai incontrato cani randagi o a custodia delle mandrie?

    RispondiElimina
  2. Non ci sono cani randagi, solo mucche e qualche capra.
    Perla

    RispondiElimina